COMUNITÀ PASTORALE SANTI MARTIRI

San Vittore al corpo - San Vincenzo in prato
Contatti

Calendario settimanale Comunità Pastorale “S. Martiri”

 

Link al video del pellegrinaggio Giubilare parrocchiale 

 

Vieni, entra: la Porta è aperta!
Aggrappati forte alla corda dell’Ancora della Speranza!

Si apre oggi nella nostra Diocesi e in tutte le Chiese particolari l’Anno di grazia del Giubileo. L’Anno Santo 2025 «possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, “porta di salvezza”; con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale “nostra speranza”» (Papa Francesco).

PREGHIERA PER IL GIUBILEO
Padre che sei nei cieli, la fede che ci hai donato nel tuo figlio Gesù Cristo,
nostro fratello, e la fiamma di carità effusa nei nostri cuori
dallo Spirito Santo,
ridestino in noi la beata speranza per l’avvento del tuo Regno.
La tua grazia ci trasformi in coltivatori operosi dei semi evangelici
che lievitino l’umanità e il cosmo,
nell’attesa fiduciosa
dei cieli nuovi e della terra nuova, quando vinte le potenze del Male, si manitesterà per sempre
la tua gloria.
La grazia del Giubileo
ravvivi in noi Pellegrini di Speranza, l’anelito verso i beni celesti e riversi sul mondo intero
la gioia e la pace del nostro Redentore.
A te Dio benedetto in eterno sia lode e gloria nei secoli.
Amen
(Papa Francesco)

 

  1. il tempo Pasquale ci ha condotto fino alla grande solennità di oggi della PENTECOSTE: lo SPIRITO SANTO invocato si effonda generoso e forte, dolce e consolante nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, nella nostra Comunità Pastorale, nella Chiesa, nel mondo portando i Suoi Doni … ” Quando lo Spirito Santo trova la porta aperta discende come un Fuoco mite, nel cuore si accende una dimora, l’uomo non è più solo ma casa di Dio, Respiro del Cielo”!
  2. Questo sabato 7 giugno: ore 10.00 in San Vittore BATTESIMO di Ruben; in SAn Vittore presso la statua della Madonna di Fatima CELEBRAZIONE SOLENNE DEL PRIMO SABATO DEL MESE; ore 17.00 esposizione eucaristica, rosario, Benedizione Eucaristica, ore 18.00 S.Messa Prefestiva con la CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA. Dopo la pausa estiva i primi sabati del mese riprenderanno regolari tutti i mesi da ottobre.
  3. questa domenica 8 giugno: in san Vittore alle ore 10.30 festeggiamo il 50MO DI ORDINAZIONE SACERDOTALE DI DON BRUNO BOSATRA E DI DON GENNARO PRINZA, seguirà un pranzo con i loro parenti in sala colonne in oratorio; Ringraziamo Dio prer la presenza, la testimonianza ed il servizio di DON BRUNO E DI DON GENNARO nella nostra Comunità Pastorale ed auguriamo a loro di cuore tanta salute e serenità, nella gioia di aver AMATO E SERVITO IL SIGNORE NELLA SUA SANTA CHIESA PER TUTTA LA VITA! 
  1. terminate le scuole con lunedì 9 giugno iniziano le PROPOSTE ESTIVE IN ORATORIO per i nostri bambini e ragazzi: il CENTRO ESTIVO tutto il giorno tutti i giorni per tre settimana ed una settimana di VACANZA COMUNITARIA in montagna; ai ragazzi auguriamo una bella estate, serena e divertente; e al carissimo don Alberto e a tutti i nostri carissimi adolescenti animatori la nostra stima, la nostra gratitudine, il nostri o incoraggiamento! 
  1. con il prossimo fine settimana, sabato 14 e domenica 15 giugno, fino al 19 settembre, INIZIA L’ORARIO ESTIVO DELLE SS MESSE: tutta estate è garantita sempre a turno la presenza ed il servizio di un sacrestano e di almeno un prete in ogni parrocchia; le SS MESSE FERIALI alle ore 08.00 in San Vittore ed alle ore 18.00 in San Vincenzo; le SS MESSE PREFESTIVE alle ore 18.00; le SS MESSE FESTIVE alle ore 10.30 e 18.00. Per tutta estate verrà sospesa la stampa dell’INSIEME il nostro informatore parrocchiale settimanale. 
  1. sabato prossimo 14 giugno: in san Vittore alle ore 10.00 BATTESIMI di Romeo e Teodora. 
  1. domenica prossima 15 giugno: durante la S.Messa delle ore 10.30 in San Vincenzo BATTESIMO di Martino: alle ore 16.00 BATTESIMO in San Vittore; dalle ore 16.00 in SAn Vittore incontro dei FIGLI IN CIELO con la partecipazione alla S.Messa delle ore 18.00 e poi la pizzata insieme.

Catechesi del Santo Padre Leone XIV,  mercoledì 28 maggio 2025

 Ciclo di Catechesi, Giubileo 2025. Gesù Cristo nostra  speranza.

     La vita di Gesù. Le parabole. 7. Il samaritano.   (Lc 10,33b) 

Passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione

Continuiamo  a meditare su  alcune  parabole del Vangelo che sono una occasione per cambiare prospettiva e aprirci alla speranza.

La mancanza di speranza, a volte, è dovuta al fatto che ci fissiamo su un certo modo rigido e chiuso di vedere le cose, e le  parabole  ci aiutano a guardarle da un altro punto di vista.

Oggi vorrei parlarvi di una persona esperta, preparata, un dottore della Legge, che ha bisogno però di cambiare prospettiva, perché è concentrato su sé stesso e non si accorge degli altri (Lc 10,25-37). Egli infatti interroga Gesù sul modo in cui si “eredita” la vita eterna, usando un’espressione che la intende come un diritto inequivocabile. Ma dietro questa domanda si nasconde forse proprio un bisogno di attenzione: l’unica parola su cui chiede spiegazioni a Gesù è il termine “prossimo”, che letteralmente vuol dire colui che è vicino.

Per questo Gesù racconta una parabola che è un cammino per trasformare quella domanda, per passare dal chi mi vuole bene? al chi ha voluto bene? La prima è una domanda immatura, la seconda è la domanda dell’adulto che ha compreso il senso della sua vita. La prima domanda è quella che pronunciamo quando ci mettiamo nell’angolo e aspettiamo, la seconda è quella che ci spinge a metterci in cammino.

La parabola che Gesù racconta ha, infatti, come scenario proprio una strada, ed è una strada difficile e impervia, come la vita. È la strada percorsa da un uomo che scende da Gerusalemme, la città sul monte, a Gerico, la città sotto il livello del mare. È un’immagine che già prelude a ciò che potrebbe succedere: accade infatti che quell’uomo viene assalito, bastonato, derubato e lasciato mezzo morto. È l’esperienza che capita quando le situazioni, le persone, a volte persino quelli di cui ci siamo fidati, ci tolgono tutto e ci lasciano in mezzo alla strada.

La vita però è fatta di incontri, e in questi incontri veniamo fuori per quello che siamo. Ci troviamo davanti all’altro, davanti alla sua fragilità e alla sua debolezza e possiamo decidere cosa fare: prendercene cura o fare finta di niente.

Un sacerdote e un levita scendono per quella medesima strada.

Sono persone  che prestano servizio nel Tempio di Gerusalemme, che abitano  nello spazio sacro. Eppure, la pratica del culto non porta automaticamente ad essere compassionevoli.  Infatti,  prima che una questione religiosa, la compassione è una questione di  umanità.   Prima  di  essere  credenti, siamo chiamati a essere umani.

Possiamo immaginare che, dopo essere rimasti a lungo a Gerusalemme, quel sacerdote e quel levita abbiano fretta di tornare a casa. È proprio la fretta, così presente nella nostra vita, che molte volte ci impedisce di provare compassione. Chi pensa che il proprio viaggio debba avere la priorità, non è disposto a fermarsi per un altro.

Ma ecco che arriva qualcuno che effettivamente è capace di fermarsi: è un samaritano, uno quindi che appartiene a un popolo disprezzato (2Re 17). Nel suo caso, il testo non precisa la direzione, ma dice solo che era in viaggio. La religiosità qui non c’entra. Questo samaritano si ferma semplicemente perché è un uomo davanti a un altro uomo che ha bisogno di aiuto.

La compassione si esprime attraverso gesti concreti. L’evangelista Luca indugia sulle azioni del samaritano, che noi chiamiamo “buono”, ma che nel testo è semplicemente una persona: il samaritano si fa vicino, perché se vuoi aiutare qualcuno non puoi pensare di tenerti a distanza, ti devi coinvolgere, sporcare, forse contaminare; gli fascia le ferite dopo averle pulite con olio e vino; lo carica sulla sua cavalcatura, cioè se ne fa carico, perché si aiuta veramente se si è disposti a sentire il peso del dolore dell’altro; lo porta in un albergo dove spende dei soldi, “due denari”, più o meno due giornate di lavoro; e si impegna a tornare ed eventualmente a pagare ancora, perché l’altro non è un pacco da consegnare, ma qualcuno di cui prendersi cura.

Cari fratelli e sorelle, quando anche noi saremo capaci di interrompere il nostro viaggio e di avere compassione? Quando avremo capito che quell’uomo ferito lungo la strada rappresenta ognuno di noi. E allora la memoria di tutte le volte in cui Gesù si è fermato per prendersi cura di noi ci renderà più capaci di compassione. 

Preghiamo, dunque, affinché possiamo crescere in umanità, così che le nostre relazioni siano più vere e più ricche di compassione. Chiediamo al Cuore di Cristo la grazia di avere sempre di più i suoi stessi sentimenti.

 

 

 

Prossimi eventi

Giu
28
Sab
9:30 Rinnovamento nello Spirito
Rinnovamento nello Spirito
Giu 28@9:30–11:30
San Vittore – Preghiera del rinnovamento nello Spirito Presso la Cappella dell’assunta nella basilica di San Vittore Rinnovamento Dello Spirito
14:30 Comunità Cenacolo – Genitori
Comunità Cenacolo – Genitori
Giu 28@14:30–17:00
San Vittore – Percorso dei genitori della comunità cenacolo  Rosario, adorazione, riflessione, scambio di gruppi Comunità Cenacolo
Lug
5
Sab
9:30 Rinnovamento nello Spirito
Rinnovamento nello Spirito
Lug 5@9:30–11:30
San Vittore – Preghiera del rinnovamento nello Spirito Presso la Cappella dell’assunta nella basilica di San Vittore Rinnovamento Dello Spirito
14:30 Comunità Cenacolo – Genitori
Comunità Cenacolo – Genitori
Lug 5@14:30–17:00
San Vittore – Percorso dei genitori della comunità cenacolo  Rosario, adorazione, riflessione, scambio di gruppi Comunità Cenacolo

Basilica San Vittore al Corpo

La Basilica di San Vittore in Corpo ha una storia molto antica, che inizia nel IV secolo quando veniva denominata Porziana, dal nome di Porzio, suo antico fondatore, che la edificò forse ampliando un tempio imperiale già esistente (intitolato a Ercole, divinità protettrice di Massimiano).

La storia del martirio di S. Vittore si intreccia con quella dell’imperatore, difatti Vittore era un soldato appartenente alla guardia del corpo dell’imperatore medesimo, il quale piuttosto che abiurare preferì affrontare tutti i supplizi, fino alla decapitazione e alla dispersione delle sue spoglie.

Basilica San Vincenzo in Prato

Spoglia e poco appariscente all’esterno, la basilica di San Vincenzo in Prato svela all’interno un severo, regolare impianto architettonico paleocristiano.

E’ tra le chiese di più antica fondazione a Milano, costruita nella forma attuale tra il IX e l’XI secolo, sui resti di un oratorio cimiteriale di origini romane; una serie di reperti della necropoli si trova murata sul fianco settentrionale della chiesa.

La pianta è a schema basilicale; a tre navate con copertura a capriate, che si riflettono sulla partizione esterna della fronte a pioventi.