COMUNITÀ PASTORALE SANTI MARTIRI

San Vittore al corpo - San Vincenzo in prato
Contatti

Calendario settimanale Comunità Pastorale “S. Martiri”

 

 

  1. il Vangelo splendido di questa domenica, che racconta il dialogo di notte tra Gesù e Nicodemo (Gv 3,1-13), ci invita a “RINASCERE, NASCERE DALL’ALTO, NASCERE DALLO SPIRITO”! Anche la ripresa di un nuovo anno lavorativo, scolastico, parrocchiale dopo la salutare e necessaria pausa estiva è la preziosa ed opportuna occasione di RINASCERE, di CONTINUARE A RINNOVARSI, A CRESCERE, AD IMPARARE! A TUTTI l’invito a partecipare volentieri e con gioia alla vita della Comunità ed alle sue numerose proposte; ai VOLONTARI COLLABORATORI un ringraziamento per il loro prezioso servizio insieme a l’incoraggiamento a continuare con entusiasmo e con gioia: PEr Gesù, CON Gesù, IN Gesù! 
  1. Con questo fine settimana riprende l’ORARIO NORMALE DELLE SS MESSE feriali, prefestive, festive. 
  1. La Provvidenza e la Chiesa continuano a prendersi cura di noi e ci regalano NUOVI “OPERAI NELLA VIGNA DEL SIGNORE” al servizio della nostra Comunità Pastorale: accogliamo con gioia e gratitudine tra noi DON GENNARO PRINZA residente con incarichi pastorali, DON ALBERTO RIVOLTA incaricato per la pastorale giovanile, PADRE EMMANUELE FACCIOLO O.P. in servizio tra noi al sabato e alla domenica come confessore straordinario, BONNIE CAMPOS consacrata del Regnum Christi responsabile e coordinatrice delle catechiste, FRA’ GIOVANNI BILLECI e FRA’ ANDREA VILLA novizi domenicani in servizio per la catechesi nei nostri oratori. QUANTA GRAZIA DI DIO! Siamo veramente benedetti e molto fortunati! Accoglieremo solennemente tra noi questi nuovi amici durante la Festa dell’Oratorio di San Vincenzo di domenica 6 ottobre e durante la Festa dell’Oratorio di San Vittore di domenica 13 ottobre. 
  1. A proposito dei sacerdoti in servizio nella nostra comunità pastorale ci COMMUOVE PARTICOLARMENTE il sapere che tutti i giorni nostri preti sono a tempo pieno al servizio dei RAGAZZI ADOLESCENTI GIOVANI (don Alberto Rivolta), al servizio dei CARCERATI IN CARCERE (don Marco REcalcati), al servizio degli AMMALATI IN OSPEDALE (don Carlo Nazzari): a loro il nostro affetto, la nostra stima, la nostra ammirazione, il nostro incoraggiamento, la nostra gratitudine, la nostra preghiera. 
  1. Presto riprende la CATECHESI DEI RAGAZZI: invitiamo tutti a guardare e a prendere in fondo alla basilica gli avvisi e le informazioni necessarie per i PRIMI INCONTRI e per l’ISCRIZIONE; le catechiste prenderanno presto contatto coi loro ragazzi per invitarli a riprendere il cammino; aiutateci per favore a far arrivare avvisi e informazioni nelle scuole ai genitori interessati. 
  1. Questo lunedì 16 settembre alle ore 20.30 in via Daniele Crespi 6 incontro di TUTTE LE CATECHISTE per la ripresa dell’anno catechistico e la programmazione. 
  1. Questo mercoledì 18 settembre alle ore 21.00 in via Daniele Crespi 6 primo incontro dei membri del rinnovato CONSIGLIO PASTORALE e delle rinnovate COMMISSIONI AFFARI ECONOMICI delle due Parrocchie.

 

PAPA FRANCESCO  Mercoledì, 28 agosto 2024

Catechesi.      Mare e deserto.

Oggi desidero fermarmi con voi a pensare alle persone che – anche in questo momento – stanno attraversando mari e deserti per raggiungere una terra dove vivere in pace e sicurezza.

Mare e deserto: queste due parole ritornano in tante testimonianze che ricevo, sia da parte di migranti, sia da persone che si impegnano per soccorrerli. Quando dico “mare”, nel contesto delle migrazioni, intendo anche oceano, lago, fiume, tutte le masse d’acqua insidiose che tanti fratelli e sorelle in ogni parte del mondo sono costretti ad attraversare per raggiungere la loro meta. E “deserto” non è solo quello di sabbia e dune, o quello roccioso, ma sono pure tutti quei territori impervi e pericolosi, come le foreste, le giungle, le steppe dove i migranti camminano da soli, abbandonati a sé stessi. Migranti, mare e deserto. Le rotte migratorie di oggi sono spesso segnate da attraversamenti di mari e deserti, che per molte, troppe persone, risultano mortali. Per questo oggi voglio soffermarmi su questo dramma, questo dolore. Alcune di queste rotte le conosciamo meglio, perché stanno spesso sotto i riflettori; altre, la maggior parte, sono poco note, ma non per questo meno battute. Del Mediterraneo ho parlato tante volte, perché sono Vescovo di Roma e perché è emblematico: il mare nostrum, luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, è diventato un cimitero. La tragedia è che molti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati! Bisogna dirlo con chiarezza: c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. Questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave. Non dimentichiamo ciò che dice la Bibbia: «Non molesterai il forestiero né lo opprimerai» (Es 22,20). L’orfano, la vedova e lo straniero sono i poveri per eccellenza che Dio sempre difende e chiede di difendere. Anche alcuni deserti, purtroppo, diventano cimiteri di migranti. E pure qui spesso non si tratta di morti “naturali”. No. A volte nel deserto ce li hanno portati e abbandonati. Tutti conosciamo la foto della moglie e della figlia di Pato, morte di fame e di sete nel deserto. Nell’epoca dei satelliti e dei droni, ci sono uomini, donne e bambini migranti che nessuno deve vedere: li nascondono. Solo Dio li vede e ascolta il loro grido. E questa è una crudeltà della nostra civiltà.

In effetti, il mare e il deserto sono anche luoghi biblici carichi di valore simbolico. Sono scenari molto importanti nella storia dell’esodo, la grande migrazione del popolo guidato da Dio mediante Mosè dall’Egitto alla Terra promessa. Questi luoghi assistono al dramma della fuga del popolo, che scappa dall’oppressione e dalla schiavitù. Sono luoghi di sofferenza, di paura, di disperazione, ma nello stesso tempo sono luoghi di passaggio per la liberazione, sono luoghi di passaggio per il riscatto, per raggiungere la libertà e il compimento delle promesse di Dio. C’è un Salmo che, rivolgendosi al Signore, dice: «Sul mare la tua via / i tuoi sentieri sulle grandi acque» (77,20). E un altro canta così: «Guidò il suo popolo nel deserto, / perché il suo amore è per sempre» (136,16). Queste parole sante ci dicono che, per accompagnare il popolo nel cammino della libertà, Dio stesso attraversa il mare e il deserto; Dio non rimane a distanza, no, condivide il dramma dei migranti, Dio è con loro, con i migranti, soffre con loro, con i migranti, piange e spera con loro, con i migranti. Ci farà bene, oggi pensare: il Signore è con i nostri migranti nel mare nostrum, il Signore è con loro, non con quelli che li respingono.

Fratelli e sorelle, su una cosa potremmo essere tutti d’accordo: in quei mari e in quei deserti mortali, i migranti di oggi non dovrebbero esserci – e ce ne sono, purtroppo. Ma non è attraverso leggi più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere, non è con i respingimenti che otterremo questo risultato. Lo otterremo invece ampliando le vie di accesso sicure e le vie di accesso regolari per i migranti, facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, dalle violenze, dalle persecuzioni e dalle tante calamità; lo otterremo favorendo in ogni modo una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà e unendo le forze per combattere la tratta di esseri umani, per fermare i criminali trafficanti che senza pietà sfruttano la miseria altrui.

Cari fratelli e sorelle, pensate a tante tragedie dei migranti: quanti muoiono nel Mediterraneo. Pensate a Lampedusa, a Crotone … quante cose brutte e tristi. E vorrei concludere riconoscendo e lodando l’impegno di tanti buoni samaritani, che si prodigano per soccorrere e salvare i migranti feriti e abbandonati sulle rotte di disperata speranza, nei cinque continenti. Questi uomini e donne coraggiosi sono segno di una umanità che non si lascia contagiare dalla cattiva cultura dell’indifferenza e dello scarto: quello che uccide i migranti è la nostra indifferenza e quell’atteggiamento di scartare.  Chi non può stare come loro “in prima linea” – penso a tanti bravi che stanno lì in prima linea – non per questo è escluso da tale lotta di civiltà: noi non possiamo stare in prima linea ma non siamo esclusi; ci sono tanti modi di dare il proprio contributo, primo fra tutti la preghiera. E a voi domando: voi pregate per i migranti, per questi che vengono nelle nostre terre per salvare la vita? E “voi” volete cacciarli via.

 

 

 

 

Prossimi eventi

Set
14
Sab
14:30 Comunità Cenacolo – Genitori
Comunità Cenacolo – Genitori
Set 14@14:30–17:00
San Vittore – Percorso dei genitori della comunità cenacolo  Rosario, adorazione, riflessione, scambio di gruppi Comunità Cenacolo
Set
15
Dom
16:00 Figli in cielo
Figli in cielo
Set 15@16:00–17:00
San Vittore – S.Messa per i genitori che hanno perso tragicamente e prenaturanente un figlio. http://www.figlincielo.it/
Set
16
Lun
9:00 Catechesi del Prevosto don Vitto...
Catechesi del Prevosto don Vitto...
Set 16@9:00–10:00
https://www.radiomater.org/it/streaming.htm
Set
21
Sab
9:30 Rinnovamento nello Spirito
Rinnovamento nello Spirito
Set 21@9:30–11:30
San Vittore – Preghiera del rinnovamento nello Spirito Presso la Cappella dell’assunta nella basilica di San Vittore Rinnovamento Dello Spirito

Basilica San Vittore al Corpo

La Basilica di San Vittore in Corpo ha una storia molto antica, che inizia nel IV secolo quando veniva denominata Porziana, dal nome di Porzio, suo antico fondatore, che la edificò forse ampliando un tempio imperiale già esistente (intitolato a Ercole, divinità protettrice di Massimiano).

La storia del martirio di S. Vittore si intreccia con quella dell’imperatore, difatti Vittore era un soldato appartenente alla guardia del corpo dell’imperatore medesimo, il quale piuttosto che abiurare preferì affrontare tutti i supplizi, fino alla decapitazione e alla dispersione delle sue spoglie.

Basilica San Vincenzo in Prato

Spoglia e poco appariscente all’esterno, la basilica di San Vincenzo in Prato svela all’interno un severo, regolare impianto architettonico paleocristiano.

E’ tra le chiese di più antica fondazione a Milano, costruita nella forma attuale tra il IX e l’XI secolo, sui resti di un oratorio cimiteriale di origini romane; una serie di reperti della necropoli si trova murata sul fianco settentrionale della chiesa.

La pianta è a schema basilicale; a tre navate con copertura a capriate, che si riflettono sulla partizione esterna della fronte a pioventi.